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ENRICA BOSCHIERO
Erica è nata a Pieve di Cadore (BL) ed è vissuta nella valle di Auronzo di Cadore fino all’età di 11 anni. Ora vive a Treviso.
A sei anni cantava come solista nel coro parrocchiale, ha studiato per quattro anni pianoforte per poi approdare a chitarra e canto come autodidatta.
Registra nel 2002 un primo disco in collaborazione con altri artisti e sotto la guida di Giusto Pio (arrangiatore di Franco Battiato), “Piccole Storie d’Africa”, e a partire dal 2003 tre dischi per bambini editi dall’Editrice Missionaria Italiana dal titolo “Parole da fare”.
Nel 2004 è finalista al PREMIO nazionale per la musica unplugged “Risonanze” di Villafranca Padovana, nel 2005 selezionata da Demo (programma di Radio 1) per la canzone Marafta, e dalla rivista multimediale Bazar come artista del mese di luglio. Nel frattempo si esibisce nei locali della zona insieme al chitarrista Paolo Venerba con cui dà vita per quattro anni al duo Animacustica.
Al ritorno da un viaggio in Ecuador durato cinque mesi, nel settembre del 2006 incontra Renato Nota, chitarrista classico di formazione italo-
Ha suonato e attualmente suona in importanti locali e teatri d’Italia..
Da sempre Erica cerca di fare della musica un’occasione per portare alla luce racconti di persone dimenticate e problematiche sociali: ha suonato per Emergency, per Amnesty International, per il Movimento Popolare per la difesa e l’attuazione della Costituzione e in molte altre occasioni di rilevanza sociale.
Erica ha lavorato e lavora anche nelle scuole (elementari, medie e superiori) conducendo laboratori con l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi la canzone d’autore come esperienza letteraria, come mezzo per esplorare la loro sfera emotiva e creativa e come strumento per riscoprire il valore della partecipazione attiva nella società.
Nel 2010 si è laureata a pieni voti in sociologia con una tesi in sociologia della musica proprio su un progetto artistico con adolescenti.
Nel 2011 realizza due nuovi progetti:
– Ballate di China, in collaborazione con il fumettista Paolo Cossi: le canzoni di Erica sono accompagnate dalla realizzazione in diretta dei disegni di Cossi; spettacolo portato anche a Villa Manin (Passariano, Udine) nel giugno 2011, al Festival Tocatì a Verona nel settembre dello stesso anno e al Teatro Duse di Asolo (TV) e al Festival Internazionale di Circo Contemporaneo “Brocante” nel 2012.
– SottoSopra, spettacolo costruito insieme a Tony Cercola (percussionista di Edoardo Bennato, Pino Daniele, Enzo Gragnaniello ed alltri) in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, portato all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia nell’ottobre 2011, con un repertorio di brani originali in dialetto veneto e napoletano, e un workshop di approfondimento sulle due culture e il loro incontro “in musica”.
Nel 2012 Erica torna a Musicultura con il suo nuovo brano “Souvenir”, arrangiato da Fausto Mesolella e Giovanni Boscariol, piazzandosi tra gli otto vincitori e conquistando all’arena Sferisterio di Macerata il PREMIO della Critica per il Miglior Testo. Nello stesso anno vince anche il PREMIO per il Miglior Testo al Festival Andrea Parodi a Cagliari con “Fada” (tratta da una poesia di Gianluigi Secco).
Nel 2013 è vincitrice assoluta del Festival Corde Libere al Gran Teatro Geox di Padova, dove si esibisce accompagnata dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana. Tiene concerti in trio a Lione nel mese di marzo e, sempre accompagnata dall’Orchestra Ritmico Sinfonica, a Marsiglia a maggio.
Nel frattempo dà vita a tre nuovi progetti: I Monti Pallidi, spettacolo di musica e teatro sulle antiche leggende delle Dolomiti in collaborazione con l’attore Sandro Buzzatti e il contrabbassista Edu Hebling, Italie, in duo con lo storico cantautore veneziano Gualtiero Bertelli, e Mitincanti, antologia in musica sui miti della tradizione veneta in collaborazione con Gianluigi Secco, Rachele Colombo e altri artisti della regione.
Accanto all’attività concertistica, Erica si occupa di didattica musicale proponendo laboratori sulla forma-
A marzo 2015 è “la ragazza del club” per 5 puntate della trasmissione Radio2 Social Club su Radio2 Rai, condotta da Luca Barbarossa e Neri Marcorè, durante la quale presenta alcuni suoi brani e reintepreta alcuni grandi classici della canzone italiana e internazionale duettando con i due conduttori.
Il 21 aprile 2015 esce il suo primo album con distribuzione ufficiale “CARAVANBOLERO” per l’etichetta Bradìlogo fondata da Ivan Segreto e Fausto Dasè, arrangiato da Edu Hebling e con la partecipazione di Fausto Mesolella, Debora Petrina, Enrico Farnedi ed altri.
Sempre nel 2015 vince il PREMIO LUNEZIA FUTURE STELLE, consegnatole a Marina Di Carrara la sera del 25 luglio.
Nella primavera 2016 conduce 5 puntate della trasmissione ANIME SALVE per la Rete 2 della Radio Televisione Svizzera.
Ha già aperto concerti e/o duettato con Gino Paoli e Danilo Rea, Paola Turci, Maria Gadù, Luca Barbarossa, Neri Marcorè, Ron.
MARIO E BRUNO
Chi siamo
Potete leggere una riga si ed una no, tutte di fila o come vi capita.
Se non capite, va bene lo stesso, motivo in più per ascoltare le canzoni e/o venire ad un nostro spettacolo.
In ogni caso grazie.
No sion poeti (non siamo poeti)
Mario e Bruno, nati nei primi anni 60, si conoscono da allora.
No sion cantanti (non siamo cantanti)
Da più di 30 anni non riescono a capire cosa fanno davanti alla gente, ma non sforzano molto per approfondire l’argomento: Concerti? Recital? Cabaret?
No sion rivadi (non siamo arrivati)
Scrivono in dialetto della Valbelluna. Comprensibile idiona bellunese diluito sempre più da linguistici solventi globalizzanti.
Non sion distanti (non siamo distanti)
Scelgono di “essere”, senza definizioni, ma uniti dal “fare”.
No sion busieri (non siamo falsi)
Fare, perché il fare è l’alternativa all’esistere e l’esistere non è vivere.
No sion senzieri
Pensare è ancora più complicato.
No sion da via (non siamo forestieri)
Ridere è meglio.
No sion da qua
ridere fa rima con vivere.
MARCO MILANESE
Chi sono
La guida alpina
Ciao! Sono un ragazzo di Remanzacco in provincia di Udine nato nel 1987. Fin da bambino sono stato scorrazzato per le montagne di tutto il Friuli (e non solo) dai miei genitori. Lunghe camminata e piccole escursioni sulla roccia hanno sempre fatto parte del mio tempo libero, rubato allo studio e alla scuola. Dopo essermi cimentato in innumerevoli sport come il calcio (ovviamente), la pallavolo, il tennis, la palla tamburello e il judo, approdai infine al Rugby.
Durante gli anni del liceo scientifico mi dedicai per anni a questo nobile sport, duro nel gioco quanto dolce nei rapporti con le persone. Imparai la disciplina e il lavoro duro per raggiungere i propri scopi, così alla fine della quinta superiore arrivai al professionismo.
Fu un anno impegnativo, sia perché iniziai il corso di Scienze Forestali presso l’Università di Padova, sia perché l’impegno era ovviamente molto più elevato rispetto alle giovanili. Mi impegnai molto, ma l’evidente passione per la montagna che avevo sempre coltivato durante tutta la vita non poteva più rimanere in secondo piano. Complice anche il mio spirito libero, decisi di lasciare questo splendido sport per dedicarmi a qualcosa di più completo, sia a livello mentale che fisico: uno stile di vita, l’alpinismo.
Mentre i miei studi “forestali” continuavano, trovai un bell’ambiente di eccezionali arrampicatori a Padova, nella palestra dell’Intellighenzia. Grazie agli insegnamenti derivati dai vari sport iniziai con un pò di autodisciplina ad allenarmi costantemente. Con mio cugino, il mio primo compagno di cordata, scorrazzammo un pò per il Friuli compiendo tante ascensioni classiche. Mi ricordo ancora quando, pur di andare a scalare in falesia, non esitavo a prendere lo scooter e andare da Udine ad Andreis dove lui mi raggiungeva in bicicletta da Aviano. Da qui in poi, complice anche l’università che lascia tanto tempo libero, fu e lo è tuttora un susseguirsi di salite su roccia e ghiaccio, discese con gli sci e lo snowboard.
Così dopo aver ripetuto tante salite classiche e moderne del Friuli mi dedicai alle Dolomiti e ad aprire qualche nuovo itinerario. Tutte queste salite mi riempivano, mi appagavano, tanto che a fine febbraio 2011 riuscii ad imboccare la strada che avevo sempre sognato, passando le selezioni per l’ammissione ai corsi di Guida Alpina.
Dal 2012 sono ufficialmente Guida Alpina, e ho la possibilità e la fortuna di poter condividere la mia passione per professione.
Da anni segue anche la sua grande passione: lo slackline, ovvero semplicemente come dice lui “camminare sopra una fettuccia senza cadere”…cosa che si complica se il filo si allunga, sotto vi è il vuoto, l’acqua..o altri elementi!!
http://www.marcomilanese.com/
Per informazioni: info@vocidalgrappa.it