Voci, suoni, emozioni dal Massiccio del Grappa 2017

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Artisti

Edizione 2014

CORO MONTE CESEN
Il sodalizio nasce nel lontano 1961con la denominazione Coro del Monte Cesen, guidato nei primi anni di vita da Piero Pagnin e successivamente da Paolo Gobbi.
Nel periodo 1965/1980, con la direzione di Paolo Bon, il coro assume una forte personalità e vive un periodo ricco di soddisfazioni e lo vede partecipare in concorsi nazionali occupando per ben 4 volte la prima posizione. Pubblica 3 LP e partecipa a tre serate sulla TV nazionale.
A partire dai primi anni novanta il Coro Cesen, si fregia del nome A.N.A di Valdobbiadene, frutto della collaborazione con la sezione locale degli Alpini, che da allora ospita il coro nella sua sede.
Nel 2000 pubblica un nuovo album.
Con l’ausilio della sezione ANA, dal 2003, annualmente il Cesen organizza la rassegna di cori, “M.le Umberto Bortolotti” con partecipanti provenienti da varie località italiane.
Negli ultimi anni, sotto la guida di Toni Facchin, direttore dal 2004, il coro continua a partecipare a rassegne e concerti in varie regioni d’Italia, proponendo il suo repertorio composto principalmente da canti di ispirazione popolare italiani e francesi e di ispirazione alpina.
Nel 2011 il coro ottiene dal Comune di Valdobbiadene il riconoscimento di “Gruppo Musicale di Interesse Comunale” e nello stesso anno, dal Ministero dei Beni Culturali, l’attestato di Gruppo Musicale Popolare Amatoriale di Interesse Nazionale.
Nel febbraio 2012 il coro ha partecipato alla registrazione della puntata RAI “Linea Verde Orizzonti” dedicata a Valdobbiadene.
Il Coro si compone attualmente di circa venti elementi.

CORO MONTI DEL SOLE
Il coro Monti del Sole è nato nel 1971 per iniziativa di un gruppo di amici legati dalla passione per la montagna ed i suoi canti.
Trent' anni di vita hanno sicuramente segnato una crescita professionale dei coristi, grazie anche all'esperienza trasmessa dai diversi maestri che si sono susseguiti alla guida.
A cominciare da Gianni D'Incà, suo fondatore, che lo ha formato caratterizzandone il repertorio, prevalentemente popolare e di montagna. Il maestro D'Incà si era subito contraddistinto per il suo stile originale rispetto alla coralità bellunese di quegli anni e questa sua genialità gli aveva permesso di emergere subito fra i cori di allora. In quasi vent'anni di direzione ha accompagnato il coro regalandogli molti successi ma non senza fatiche: molto determinato voleva arrivare a dare un nome a quel piccolo coro che aveva formato, riuscendoci, visto che oggi è ben conosciuto sia in provincia che fuori.
Il ventennale è stato festeggiato sotto la guida del maestro don Sandro Capraro che ha incontrato il coro in un momento non facile della sua vita. Nonostante le difficoltà il maestro Don Sandro Capraro ha proseguito la strada intrapresa dal suo predecessore mantenendo il suo tipico repertorio e introducendo anche nuovi canti derivanti dall'esperienza con il coro della Brigata alpina Cadore.
Nel 1993 alla sua guida è subentrato il maestro Paolo Bittante, uomo, prima che maestro, ricco di idee e sentimenti. Sapeva trarre da ogni canzone il significato più profondo dandone un' anima e una espressione. E' stata questa nuova ventata di vitalità che ha incoraggiato il coro a proseguire con entusiasmo le sue attività. Molto originali, le armonizzazioni di Paolo hanno permesso ancora una volta al coro di contraddistinguersi, ma, rapito da una morte improvvisa e prematura, ne ha segnato profondamente la storia.
Oggi:
Attualmente il coro è composto da una ventina di elementi provenienti dalle zone abbracciate dalla catena montuosa dalla quale il coro ha preso il nome: Sospirolo, Sedico, Santa Giustina, San Gregorio e Belluno. La direzione spetta al giovane maestro Luca Lotto, con il quale il coro sta proseguendo la sua soddisfacente attività. Due volte alla settimana si incontra per le prove, dove vengono approfondite la tecnica del solfeggio e la lettura della musica per poter acquisire maggiore velocità nell'apprendimento dei nuovi brani da aggiungere al già vasto ed interessante repertorio.
Repertorio:
Oggi trovano spazio le migliori armonizzazioni: da Paolo Bon a Bepi De Marzi, Gianni Malatesta, … Pietropoli o Mario Lanaro, oltre a quelle "di casa" di Gianni D'Incà e Paolo Bittante. Da qualche tempo vi è inoltre una nuova attenzione verso i vecchi brani di provenienza popolare ormai dimenticati dal nostro pubblico ma che, proposti in versioni più moderne e simpatiche possono rievocare ricordi e tradizioni certamente da non perdere. E' il caso dell'intramontabile storia del tradimento di Rosalinda che diventa "Ferruccio il traditore" o le più classiche "Emigranti" o "La bella la va al fosso". L'obiettivo è infatti quello di non tralasciare le vecchie radici del canto popolare.
Impegni:
Il coro è costantemente impegnato in concerti sia in provincia che fuori. Gli ultimi anni sono stati densi di trasferte anche importanti: nell'aprile del 1998 il gemellaggio con il coro " La Jeune Harmonie " di La Tour De Peilz in Svizzera e nel settembre del 1999 l'invito a trascorrere alcuni giorni in Sardegna per onorare la Madonna di Seunis presso la cittadina di Thiesi ( Sassari ).
Da qualche anno il coro è impegnato nell'organizzazione di una rassegna volta a ricordare i due maestri Gianni e Paolo. Tale rassegna, che vede ospiti molti cori anche famosi e provenienti da luoghi lontani, si tiene solitamente il primo sabato di dicembre.

LEO MIGLIORANZA
Nato a Treviso nel 1973, cantautore dei Rapsodiva degli anni 90, con i quali pubblica nel 97 l’album omonimo. Dopo dieci anni di affiatata collaborazione il gruppo si scioglie e Miglioranza riprende l’attività dei concerti in qualità di cantautore ed interprete di canzoni. Nel 2004 pubblica l’album, realizzato in collaborazione con Simone Chivilò, chitarrista di Massimo Bubola.
E’ voce ospite negli album di Alberto Cantone, Erica Boschiero. Collabora con Stefano Andeatta e Valentino Favotto nel doppio CD dedicato a Fabrizio de Andrè.
Nel 2009 pubblica l’album “Ndemo Xente”, 14 canzoni in lingua veneta.
I suoi testi hanno avuto l’interesse e il sostegno da parte della Regione Veneto
Nella stagione 2009/2010 è stato ospite fisso della trasmissione “A Marenda” in onda su Antenna 3.

LUCA TURCHETTO
Presidente del Museo Storico Territoriale di Campo “AMICI del MUSEO della GRANDE GUERRA”.
Attualmente lavora presso l Rifugio Col Gallina di Cortina d’Ampezzo.

GIORGIO   FORNASIER
Giorgio Fornasier nasce a Belluno, in una famiglia dove la musica era parte importante della sua vita, con il padre appassionato di musica operistica e la madre dotata di una bella voce naturale da soprano che riempiva ogni giorno le stanze della casa. Fin da bambino Giorgio sognava di cantare e suonare e usava il fornello elettrico come suo immaginario pianoforte. Alla età di 6 anni il papà lo porta per la prima volta all’opera. Questa fu per lui una folgorazione e per anni sognerà di diventare un giorno tenore lirico. Acquista i libretti delle opere più famose e ne impara a memoria i testi, interpretando a modo suo le romanze più conosciute. All’età di 9 anni il fratello maggiore Pierangelo gli regala un mandolino e questo diventa il suo primo strumento. In quei anni il parroco di Santo Stefano capisce che il bambino ha del talento e gli da libero accesso alla sala parrocchiale dove c’è un armonio a pedali per le prove del coro. In poco tempo Giorgio impara a suonare ad orecchio prima e poi a leggere gli spartiti su un metodo per armonio che gli da l’organista ed amico Giovanni Dal Pont. Sotto la guida del nuovo parroco, Giorgio diventa secondo organista della parrocchiale. Alla età di 13 anni, con il cambio di voce e l’inizio della adolescenza, si indirizza verso lo studio della chitarra ritmica, pur tenendo il pianoforte e l’organo come suoi strumenti base di riferimento. Il noto chitarrista bellunese Giorgio Ghe gli da le informazioni e le indicazioni di cui aveva bisogno per iniziare a fare di questo strumento una sua seconda pelle e così sarà per il proseguo della sua vita. La chitarra diventa sua inseparabile compagna nei momenti di gioia e spensieratezza, come nei momenti più difficile e tragici della sua vita. Nel 1961 Giorgio è tra i fondatori del Coro di Montagna del Centro Turistico Giovanile (CTG) di Belluno diretto da Don Sergio Manfroi. Con l’adolescenza ed i fermenti degli anni 60 viene anche la febbre della musica rock e la voglia di esibirsi un complesso musicale. Dopo i primi timidi esordi con piccoli complessi con amici, Giorgio entra a far parte nel 1964 del complesso rock “Le Ombre” che già aveva una propria notorietà. L’arrivo di Giorgio porta all’interno del complesso la sua esperienza di canto corale e di vocalità e in pochi anni “Le Ombre” diventano uno dei complessi rock più importanti del Veneto, specializzato soprattutto nella esecuzione della canzoni dei Beatles. Nelle loro serate danzanti e soprattutto nei pomeriggi beat l’affluenza di giovani è impressionante, come si può leggere dagli articoli dell’epoca. L’attività si è intensificata tra il 1967 ed il 1968 portando le Ombre ad essere complesso di supporto dei gruppi famosi del tempo, come The Rokes e l’Equipe 84. Nel 1968, sorgono incomprensioni e dissidi, per cui lui decide di lasciare non solo il gruppo, ma di chiudere definitivamente con questo tipo di attività musicale.
Nell’autunno del 1972 nasce ufficialmente il duo “I Belumat” con l’amico di lunga data Gianluigi Secco, che durerà fino al 2007.
Dopo 35 anni di collaborazione e di successi in Italia e all’estero, nel 2007 il sodalizio si interrompe ed il celebre duo si scioglie. Nel 2008 incontra casualmente Diego Stefani, conosciuto come “Il poeta contadino” da Combai (TV. Da questo incontro nasce una profonda amicizia ed una collaborazione stretta per il progetto di realizzare un libro che raccolga le più belle poesie di Diego.  Diego e Giorgio hanno formato una nuova coppia di coetanei che mettono insieme poesia e musica per riproporre sentimenti e valori sulla base di un vissuto, che può essere punto di riferimento prezioso alle nuove generazioni. Le loro serate hanno un notevole successo e suscitano nel pubblico anche giovane delle forti emozioni.
Negli anni scrive sia musica che testi, alle volte anche in lingua straniera a seguito dei viaggi che ha fatto per il suo lavoro, scrive testi in inglese, tedesco, bulgaro e persino in cinese.
Vasto, anche se meno conosciuto, il suo repertorio come tenore e numerosissime le esibizioni sia come solista che in gruppo, in Italia e nel mondo, con concerti trasmessi anche dalla RAI.

DANIELE   RONDA
La biografia e la storia di Daniele Ronda si può e si deve dividere in due fasi completamente diverse tra di loro:
LA GIOVENTU', IL POP E LA DANCE
Daniele Ronda nasce a Piacenza il 23 ottobre 1983 e sin da piccolo si appassiona alla musica.   Il suo talento come autore ottiene presto il dovuto riconoscimento quando due dei suoi brani, "Almeno stavolta" e "L'anno zero", sono scelti da Nek come singoli di lancio per il suo "Nek The Best Of... l'Anno Zero", uscito nel 2003. Nel 2004 Daniele realizza il proprio singolo d'esordio "Come pensi che io", in rotazione radiofonica dal maggio 2004; brano che lo porta sul palco del Festivalbar dello stesso anno. Nel 2005 altri quattro suoi brani vengono scelti per l'album "Una Parte Di Me" di Nek: "Lascia che io sia", "Notte bastarda", " Va bene così" e "Una parte di me" che dà il titolo all’album. Con “Lascia che io sia” Nek vince l’edizione 2005 del Festivalbar. "Nella stanza 26", ultima fatica discografica dell'artista romagnolo, vede ancora la presenza di tre brani di Daniele: "Cri","Sei", e "Ancora un giorno di te". In questi anni di collaborazione con Nek, le canzoni scritte da Daniele vengono esportate nel mercato latino: in Spagna il gruppo El sueno de Morfeo duetta con Nek su “Para t seria” versione spagnola di “Lascia che io sia”. Nel frattempo Daniele collabora anche con Massimo Di Cataldo, scrivendo per lui la canzone “Amami”. Nel 2008 Daniele Ronda partecipa come autore al Festival di Sanremo: insieme a Pasquale Panella, scrive per Mietta “Baciami Adesso” della quale sarà anche arrangiatore e produttore artistico. Mietta sceglie di inserire nel suo album anche altre due canzoni di Daniele: “Guardami” e “Con il sole nelle mani” che dà il titolo al disco.  Nel 2009 Nek inserisce ancora una volta un pezzo di Daniele nel suo album “Un’ altra direzione”. Il pezzo si intitola “Tira su il volume”.  In questo periodo il cantautore piacentino compone successi di caratura internazionale nell' ambito Dance come "Desire" di Dj Molella e molti altri. Nell' estate del 2010 esce il singolo “Lo so sei tu” che viene presentato in anteprima su Radio Italia, e balza nella top ten dei brani indipendenti più programmati.  Sempre nel 2010 partecipa alla finalissima del festival di Castrocaro, classificandosi terzo; dopo 4 mesi entra nei 10 finalisti di Sanremo Lab, presentandosi al prestigioso concorso con un brano in dialetto piacentino "La nev e il su".

LA MATURITA', IL RITORNO A CASA, IL FOLK E IL CANTAUTORATO
Dopo aver scritto e arrangiato per dieci anni successi di caratura nazionale e internazionale, nel febbraio 2011 Daniele decide di interrompere la sua attività di autore. A 27 anni decide di investire su se stesso e torna a Piacenza. Il ritorno a casa, alle radici, alla sua città, segna e influenza indelebilmente il suo nuovo percorso. Daniele si chiude in studio e inizia a scrivere centinaia di pezzi e decine di arrangiamenti, fino ad arrivare al momento della svolta, che arriva nel 2011, quando incontra Sandro Allario (grande fisarmonicista bergamasco, con il quale trova il suono inconfondibile da dare al primo disco) e Carlo Raviola (bassista cuneese di valore e grande intenditore di musica indipendente). Entrambi saranno le pietre miliari su cui poggerà e nascerà il FOLKLUB. È così che Daniele Ronda inizia ad occuparsi di quelle che da sempre sono le sue grandi passioni: il folk e il dialetto. Nascono da qui le 12 tracce del suo album d’esordio "DAPARTE IN FOLK" con il quale ha venduto oltre 5000 copie e ha vinto il premio Mei come “Miglior progetto musicale in dialetto dell’anno”. Due gli importanti duetti nel disco, con Davide Van De Sfroos e Danilo Sacco (ex cantante dei Nomadi). Dopo l’uscita del disco, Daniele Ronda parte per una lunga tournee che lo porta ad esibirsi in tutta Italia. Ma è la data del 31 marzo 2012 al teatro Municipale di Piacenza, che fa registrare il sold out, con centinaia di persone costrette all’esterno della sala, che lo consacra come uno dei nuovi protagonisti sulla scena musicale del cantautorato emiliano-lombardo. Daniele Ronda torna sulle scene discografiche e live con un nuovo disco, “LA SIRENA DEL PO” (in uscita il 20 novembre 2012), e un tour che ha inizio nel 2013 e che vede un’anticipazione il 1° dicembre al Palabanca di Piacenza con un' incredibile SOLD-OUT di 3000 paganti.


Per informazioni: info@vocidalgrappa.it


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